Tombe: 1 – 93 disposte intorno ad un grande tumulo che da il nome al gruppo di sepolture

Scavi: 1963-1969 – Zancani Montuoro – Società Magna Grecia     

Datazione: sec. VIII a.C. – VI a.C. (799-500)

L’area di Temparella è così definita per la particolare forma a collinetta che presenta lungo la stradina che attraversa il pianoro di Macchiabate. Essa si caratterizza come un tumulo in cui sono stati sepolti in modo sovrapposto i membri di un clan familiare per un periodo di circa tre secoli (secc. VIII-VI a.C.). Il sito è stato oggetto di scavo nel 1965 da parte della Zancani Montuoro che divise la montagnola in due emicicli di cui prese a scavare la parte settentrionale dividendola in ulteriori spicchi o sezioni lasciando intatta per ragioni di tempo quella sul lato sud. Le tombe individuate dall’archeologa sono in tutto 93 di cui diverse danneggiate da lavori agricoli e scavi clandestini precedenti le ricerche. Le deposizioni del VII e poi del VI secolo a.C. si collocano in stretta connessione con le tombe dell’età del Ferro (VIII sec. a.C.) evidenziando una scelta di continuità che ha portato gli abitanti a scegliere come ultima residenza quella dei propri antenati.

La forma più diffusa per la fase più antica è quella di grandi tumuli di forma rettangolare o ellittica realizzati in grosse pietre con il fondo lastricato nei casi di personaggi di alto rango. In seguito le sovrapposizioni presentano tombe più piccole che si adattano agli spazi residui o si sovrappongono a quelli precedenti.

I corredi maschili dell’età del Ferro (sec. VIII a.C.) sono poco numerosi. Essi presentano l’associazione tra punta di lancia, ascia e in alcuni casi la spada cui si accompagnano il vasellame bronzeo e fibule ad arco serpeggiante. I corredi femminili mostrano a secondo del rango nella società un’ampia varietà di ornamenti con coppie di spirali interpretate come orecchini o fermatrecce, elementi legati alla cintura (dischi compositi, pendagli a ruota o ad anelli e a xilofono), collane di ambra e altri oggetti particolari, quali i vasi di bronzo  o pendagli a forma di coppia abbracciata. Armille e bracciali ricorrono nelle tombe principesche mentre pesi da telaio e fusaiole sono relativamente frequenti e si associano tra loro solo in tombe di spicco. Tra le bambine emergono quattro tombe con ricchi corredi, che comprendono armille e anelli in gran numero (tombe T2, T.3 e T69).

Per l’età alto arcaica o coloniale (sec. VII a.C.) delle 23 sepolture rinvenute poche sono quelle maschili, mentre almeno 4 si riferiscono a deposizione di bambini dentro vasi (enchytrismoi). Nei corredi maschili di questo periodo scompaiono le fibule e ogni altro elemento riferibile al vestiario, l’armamento si riduce alla sola lancia, mentre non sono attestati né strumenti, né vasi di bronzo. I corredi femminili del VII secolo a.C. subiscono anch’essi un marcato processo di semplificazione che vede anche l’abbandono di alcune tipologie di fibule ed oggetti di ornamento tipiche della piana del Crati (fibule a quattro spirali ed a placchetta, orecchini, pendagli circolari ed a coppia). Le ceramiche presenti nelle sepolture comprendono sia forme italiche (brocche, olle, boccali e attingitoi) che d’importazione greca (coppe, idrie, vasetti miniaturistici ) tra cui una coppa a filetti appartenuta ad una bambina recante la scritta in greco “kala” (= bella). Le fibule sono presenti nei tipi “a navicella” o “a sanguisuga”.

L’età arcaica (sec. VI a.C.), malgrado la difficolta a definire il numero di deposizioni  a causa degli scavi clandestini, presenta un aumento degli abitanti del sito, frutto di una ripresa economica e di una prosperità che caratterizza l’impero di Sibari. Le sepolture relative a questo periodo evidenziano una progressiva crescita della ricchezza ed un ulteriore passo avanti nel senso della “grecità” che è confermato anche da fatto che i gruppi familiari di Macchiabate si siano ormai abituati all’uso di vasi greci con valore simbolico, nelle tombe così come nella vita quotidiana. Tra i materiali più significativi rinvenuti nelle tombe di questa fase si segnalano i corredi delle tombe 5 e 11 caratterizzati da numerose pissidi, aryballoi disposte sui lati delle defunte insieme ad una tazza ed una brocca da vino. L’esempio più significativo del rito del simposio sia in ambito familiare che durante i funerali è dato dal gruppo di tombe 26-29 in cui la sepoltura più importante è completamente coperta di “coppe ioniche” capovolte.